Tramontare by Andrea Gentile

autore:Andrea Gentile [Gentile, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Minimum Fax
pubblicato: 2021-08-24T22:00:00+00:00

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Impero

«Ragazzi, facciamo un applauso a Tramontare, che è tornata finalmente a scuola», dice la Maestra.

Tutti si alzano in piedi e parte un grande applauso.

Non c’è il Bambino Nitido. Vorrei sapere, chiedere se ancora frequenta questa classe, ma non lo faccio. Non vorrei insospettire nessuno. Non vorrei che qualcuno si facesse troppe domande.

Osservo il buco. È identico a come lo avevo lasciato.

Dico alla Maestra: «Maestra, abbiamo fatto una lezione sugli imperi?»

«A quale impero ti riferisci, Tramontare? Quello romano?»

«In generale».

«Bambini, Tramontare vuole una lezione sugli imperi. Facciamole un altro grande applauso».

Tutti si alzano in piedi. L’applauso è ancora più forte del precedente.

«In poche parole, Tramontare, gli imperi sono quei vascelli costruiti per affondare».

«Affondare nel mare della storia».

«Questo è il tuo errore, bambina. Sei spocchiosa se credi ancora che la storia sia così feroce. La storia, Tramontare, assomiglia a te. È così bambina, sempre bambina, bambina per sempre. Ci parla di buona e di cattiva sorte, di minuzie e di agitazioni. È più antica della parola più antica del mondo. Questo è il cuore più tragico della sua colpa. E tu, bambina, resti lì, a guardare, a seguire una lezione, tra i banchi di scuola. Come se tutto fosse qui, nient’altro che qui».

Parte un applauso alla Maestra. Bussano alla porta. È Florinda la bidella. Dice che sono convocata dal Preside.

«Paga le tue colpe», dice la Maestra.

Florinda la bidella mi prende per mano. Stringe forte, come a stritolarla. Mi ricorda la presa della Forza dell’ordine.

«Sei spacciata, adesso, bambina. Vedrai che cosa ti succederà. Puoi finire in carcere, lo sai? Tutto quello che hai fatto è indegno per la nostra comunità».

«Non ho fatto nulla».

«Stai zitta. Vedrai cosa avrà da dirti il Preside. Così la smetterai di fare la furbetta».

Mi siedo, in corridoio, a terra. Florinda mi dice di aspettare che sia il Preside a chiamarmi. Aspetto. Penso al Bambino Nitido. Mi sento nient’altro che: un disperso.

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